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Il festival catalano tocca quota dodici edizioni

Quello di Girona si conferma un festival dalla formula assolutamente collaudata, una macchina pressoché perfetta condotta dal fondatore Genis Matabosch e da Joan Mompart.

La competizione ha confermato le peculiarità che la caratterizzano sin dalla nascita, ovvero la partecipazione riservata a numeri che non hanno mai lavorato in Europa, la propensione ad offrire ampio spazio ad artisti provenienti dal mercato emergente del Sud America – con particolare riferimento alla clownerie, un’attenzione costante al panorama delle ex repubbliche sovietiche dell’Asia Centrale e, in generale, ai mercati meno abituali del panorama circense mondiale. Né va dimenticato che nel 2023 questa è stata la prima grande competizione riservata alle arti circensi ad avvalersi del ritorno delle troupe provenienti dalla Cina Popolare dopo le prolungate e severissime restrizioni applicate per la pandemia. Inoltre, Matabosch non ha mai rinunciato alla presenza di artisti russi nel suo cartellone.

WhatsApp Image 2024 03 05 at 075603 1Il Duo Soul

Il livello della dodicesima edizione del “Festival Internacional del Circ Elefant d’Or” si è confermato ottimo anche se un po’ deludente si è rivelata la qualità delle due grandi compagnie cinesi presenti in gara quest’anno con due numeri ciascuna: jonglerie coi cappelli e manipolazione coi tridenti per la troupe della Città di Dezhou, fasce aeree con la solista Lan Mi e lanci con le giare per il “Nanchong Culture and Art Exchange Development Center”. Soprattutto quest’ultima attrazione - giunta in Europa con grandi credenziali – è apparsa approssimativa nella tecnica e senza particolari exploit nella sequenza degli esercizi. Crediamo sia stata una delle rarissime volte (se non l’unica) in cui le grandi compagnie statali cinesi non conquistano nessuno dei primi in palio in uno dei primari festival del panorama circense mondiale.

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Il Duo Soma

Parlavamo di ottimo livello dei numeri in gara, comunque, e su tutti ha svettato certamente la troupe di quindici trapezisti volanti Flying Gonzales dal Cile. Nella rutilante storia del circo è stata la terza volta che questa disciplina viene presentata con tre trapezi disposti in parallelo di fronte ad altrettanti porteur. Questa soluzione permette il dipanarsi degli esercizi senza pause con un effetto di grande spettacolarità; inoltre, nel repertorio della troupe il quadruplo salto mortale viene presentato con un grado di riuscita vicino al 100%. L’unico “Elefant d’Or” attribuito quest’ano dalla giuria – composta da ben cinque membri provenienti dal Sud America – è andato meritatamente a questa troupe formatasi appositamente per la partecipazione alla kermesse di Girona.

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Un costume della grande Moira Orfei al Museo di Besalù

I tre argenti assegnati hanno in comune la caratteristica di coniugare eccellenti qualità tecniche a una mise-en-scéne indovinata e mai pesante: il duo “In Your hands” proveniente dal Circo Nikulin di Mosca ha dato vita ad un love affair al quadro aereo c.d. coreano, gli australiani del Replendance Duo ad un delizioso adagio acrobatico mentre la coppia canadese/moldava del Duo Soul si è cimentata in un sostenuto aereo al cerchio di grande impatto grazie ad una serie di sospensioni coi denti su un tappeto sonoro molto azzeccato.

Tra i bronzi segnaliamo soprattutto gli argentini del Duo Soma con una classicissima ed efficace performance alle pertiche.

Il premio speciale del “Club Amici del Circo” è andato alla vietnamita Chu Thi Khanh Huyen, ovvero "Angel of Crystal”, che ha mostrato una notevole performance di equilibri con bicchieri e spade sulle fasce aeree.

Ancora una volta il festival ha avuto solide basi grazie all’ottima regia dell’esperto Patrick Rosseel e all’eccellente orchestra del Cirque d’Hiver diretta da Pierre Pichaud.

Vale sempre il viaggio la visita al sorprendente luogo incantato per qualsiasi circofilo che è “Circusland” nel borgo medioevale di Besalù, a circa mezz’ora da Girona. Si tratta di molto più di un museo: siamo in presenza di un progetto in costante sviluppo che offre un panorama completo delle arti circensi nel corso degli oltre 250 anni di storia oltreché un centro di documentazione straordinario. L’attuale collocazione su tre piani in un palazzo raro esempio di architettura razionalista in Catalogna verrà presto ampliata con la ristrutturazione in corso dell’adiacente chiostro dell’ex monastero benedettino di San Pedro. Il mondo del circo europeo non può che essere grato a Genis Matabosch per quest’opera davvero unica nel suo genere.

Francesco Mocellin